domenica 22 gennaio 2012

tempeste

Veder arrivare le tempeste è una delle ragioni, se non la principale, per abitare in un faro.. sono uno spettacolo, ed occorre fegato e carattere per vederne arrivare a ripetizione e non perdere il senso di se stessi, della propria integrità, di fronte alla potente furia degli elementi. Ed ogni tempesta compie uno strano miracolo, sulla spiaggia, quando la lascia: porta a riva cose, ricordi, reperti ingoiati dal mare e rimescolati dalla furia delle onde, pronti per tornare a galla inattesi anche se lungamente desiderati. Basta alle volte un vecchio pezzo di chiglia, con un nome inciso sopra, anche divorato dalla salsedine, per dare finalmente la triste certezza a qualcuno che univa l'attesa al dolore della perdita. Ed ogni tanto i ricordi che tornano a galla sono perduti per sempre, poiché coloro che potevano ricordare sono morti come coloro che attendevano.
Stasera la tempesta che ha infuriato per giorni ha portato ad affiorare, proprio sotto il faro, un piccolo oggetto... niente altro che un piccolo orologio da taschino, incrostato di salsedine. Mi si è quasi sbriciolato in mano, quando l'ho preso. Ma quando sono riuscito a ripulirlo ed aprirne il coperchio, ho trovato un frammento di foto, labbra femminili che ancora sorridevano, ed un'incisione.
Al mio amato Tom.
Un sussulto mi ha attraversato, a leggere il mio nome in quel piccolo reperto. Per quanto sia un nome comune, non posso che chiedermi chi erano... Tom e colei che lo aveva amato ed atteso inutilmente, dopo la partenza. E dove andava Tom, per lasciare alle sue spalle l'amore... Domande che resteranno senza risposta.

Nessun commento:

Posta un commento