mercoledì 18 aprile 2012

L'aria è di nuovo fredda, malgrado la stagione.... il vento soffia da est, mandando le onde ad aggrapparsi sugli scogli sotto il faro, voraci. Di fronte a me l'Oceano si alza in burrasca, freddo, furioso. Un cielo tormentato si trasforma in continuazione, senza lasciar capire che cosa promette per il giorno dopo. La sola luce visibile è quella del faro, che spazza ritmicamente la superficie liquida, raccogliendo scintille ad ogni passaggio.
Guardo fuori, il cuore e la mente divorati da un silenzio immemore. Sono freddo, vuoto, stasera. Da qualche tempo a questa parte mi sento anestetizzato, come se questo tempo fosse stato in grado di portarsi via i miei pensieri, i miei tormenti.
Non so dire se questo mi piace. Non so dire nulla, di ciò che è affogato in profondità dentro di me. Navigo su una superficie che è calma come l'acqua di un lago sotterraneo, se qualche corrente lo scuote, ciò accade molto in profondità.
Ma per quanto sia quieta, quest'acqua è celata nelle tenebre, nessuna luce è ancora scesa a rischiarare quest'anima. Il faro in cui abito ha il potere di spazzare via la notte, ma dentro di me non si è ancora acceso nulla. La tenebra domina su tutto.
Non guardatemi negli occhi, stasera.. se rivolgessi il mio sguardo su di voi potreste vedere solo il vostro riflesso, deformato dal buio che mi porto dentro.

Potreste non riuscire a sopportare quello che vi farei vedere di voi stessi.

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