lunedì 9 luglio 2012

Dal diario di Tom Riddle, 1947

Praga, 25 settembre 1947.
 Ho attraversato l'Europa, per giungere qua, in meno di una settimana... La guerra babbana ha lasciato indelebili tracce ovunque, tutto è semidistrutto, grandi città sono solo cumuli di macerie. La follia umana ha divampato, pare che un babbano volesse distruggere parte della popolazione perché la giudicava inferiore. Sciocco. Tutti loro sono inferiori, tutti vanno sterminati, senza distinzioni di sorta.
Sono passate un paio di settimane da quando ho ucciso Hepzibah Smith, ed ancora nessuno mi ha scoperto. Sto inseguendo le tracce dei fondatori, in giro per l'Europa... ed anche quelle dei Gaunt. Ce ne sono più di quanto immaginassi. Purtroppo devo scappare da questa città, ha un protettore che non sono in grado di contrastare. Non per il momento, almeno. Ma tornerò per affrontarlo, sono sicuro. Proseguo il mio viaggio, verso est.

Budapest, 07 ottobre
Troppi babbani. Scarse tracce di maghi, tuttavia ho trovato tracce di presenza vampirica... molto antica e interessante. Pare che ci siano famiglie di vampiri, con dimore antiche e ben nascoste. Chissà, potrebbero essermi utili. Forse possono avere testi antichi... non sono sicuro di voler avere a che fare con questi sudici esseri inferiori, ma non posso permettermi ancora di essere schizzinoso. Ho bisogno di saperne di più. In una vecchia libreria ho trovato un libro appartenuto ad un Gaunt. Niente altro che un testo di erbologia con il simbolo del serpente, ma vuol dire che qualcuno dei miei antenati si è spinto fin qua e questo è già qualcosa. Sul risguardo c'era una piccola indicazione: un nome, J. Harker, ed un indirizzo in Transilvania. Voglio seguire questa traccia, per quanto labile.

Carpazi, 18 ottobre.
Non so il nome di questo perduto paesino... so solo che ci sono arrivato di notte, ed è sovrastato da un castello altissimo, da cui tutti rifuggono. Sento la presenza dei vampiri, come un fetore arcano. I boschi riluccicano di ottarino, la magia permea questi boschi come una pennellata di colore incandescente. Sono bellissimi, quasi compiango i babbani che non possono vederlo. Ma questi spettacoli sono solo per gli eletti, non per questi esseri inferiori. Domani intendo andare al castello, anche se questi bifolchi ignoranti non vogliono che ci vada. Dicono che anche i tedeschi hanno cercato di entrarvi ma sono stati respinti da una forza antica. Hanno cercato di cannoneggiare il castello, ma durante la notte la guarnigione è stata sterminata selvaggiamente, e dopo aver ucciso metà della popolazione maschile come rappresaglia se ne sono andati per non tornare mai più. Lassù c'è qualcosa che non teme le bombe babbane.. qualcosa che ha poteri più antichi ed arcani. Ed è di quel qualcosa che vado in cerca.

Carpazi,  1 novembre.
Non è un caso che solo oggi sia riuscito a rimetter mano al mio diario... sono riuscito a farmi accogliere al castello, e ora sono ospite del suo antico castellano. E non dico antico per caso. È un vecchietto ricurvo, il volto deturpato di cicatrici e rughe profondissime, all'apparenza... curvo, magro, con le mani coperte di peli, sopratutto sul palmo, i lunghi capelli candidi avvolti sulla nuca. Veste di nero perpetuamente e non lo vedo mai di giorno. Sono troppo scaltro per non aver capito immediatamente che è un vampiro, e lui è altrettanto scaltro da capire di aver di fronte un mago.
Sono giunto di sera, e l'uomo mi ha aperto solo dopo un lungo tempo. Ho sentito i suoi occhi osservarmi a lungo, dall'alto di una torre, ma quando ho individuato il suo punto di osservazione ho immediatamente visto il portale aprirsi. Dice che quelli della mia stirpe sono già stati al suo castello, ma che non ne vedeva più da tempo... parla inglese con un curioso accento e con termini arcaici, come se lo avesse imparato tanto tempo fa e non lo abbia più allenato. Mi ha accolto con diffidenza e mi ha mandato contro un paio di serpenti, sicuro di spaventarmi... li ho fermati con un paio di parole, e questi mi si sono arrampicati addosso, docili come cagnolini. Mi ha finalmente dato accesso alla sua sala da pranzo, e lui stesso mi ha servito da mangiare. Quando mi sono presentato non ho usato il nome di mio padre.. gli ho detto che sono un Gaunt, e dopo avermi guardato a lungo ha cominciato a ridere. Non ci è voluto molto perché mi raccontasse di aver conosciuto un mio antenato. E quando ha capito chi sono e come la penso, allora.. mi ha aperto la sua biblioteca. Da allora è scomparso, mi ha detto che posso aggirarmi nel castello senza temere le sue... spose. Le ho incontrate, un paio di volte, quando mi lasciano da mangiare prima dell'alba. Non ho scambiato parole, non voglio distrazioni, e queste bellissime donne possono esserlo fin troppo.
Ma ora ho trovato quello che cercavo. Un diario di viaggio di Nathaniel Gaunt, datato 1850. Descrive il suo percorso da Londra a qua, e curiosamente cita il mio stesso problema a Praga.. quel custode angelico è un piantagrane, evidentemente. Ma ora ho le idee più chiare su come proseguire...
più tardi, lo stesso giorno.
Il mio anfitrione è tornato, ringiovanito. Sembra un attore e dice di farsi chiamare con molti nomi, ma che contengono sempre lo stesso nome.. Vlad, tradotto in tutte le lingue. Ha detto che la mia causa lo interessa, e che se mai dovessi aver bisogno, passerà la voce tra i vampiri che sono in viaggio. Forse mi sono guadagnato un nuovo alleato? In ogni caso non mi interessa. Sono sottospecie, tutti quanti: vampiri, licantropi, elfi, fate, centauri... dovranno tutti piegarsi di fronte alla superiorità dei maghi. Quando il mio nome sarà noto a tutti, si piegheranno al mio volere.
Io sono Lord Voldemort. E questo nome farà tremare l'Europa intera, al mio ritorno.
Ora... sono pronto a proseguire il mio viaggio, finalmente.

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