giovedì 10 marzo 2011

Destino Crudele



Seduto per terra, sul molo... i piedi che penzolano fuori, guarda l'acqua, incurante degli spruzzi che arrivano ad interrogarlo, curiosi di capire che sta facendo a guardare il mare indifferente. Le caviglie incrociate, le braccia strette attorno al torace, appoggiato ad un pilastro, guarda le onde grigie, vuoto di pensieri, per una volta... aspira l'aria fredda proveniente dal mare, ricordando solo vagamente un tempo lontanissimo, perduto in vite precedenti, quando appena adolescente era andato al mare, d'estate, in Scozia, e si era trovato solo, come al solito, nella stessa posizione, in un luogo analogo. Dall'altra parte dell'oceano che gli sta di fronte. Ha la curiosa sensazione di potersi guardare, attraverso la barriera del tempo, oltre gli anni passati tra lui e quel ragazzino pieno di dolore e di odio. Si guarda, e vorrebbe potersi parlare. Vorrebbe dirsi quanto sia inutile tutta quella ricerca di vendetta, di potere... quanto non abbia portato a null'altro che ulteriore dolore, per se stesso e per tutti coloro che hanno incrociato la sua strada, da allora in poi. Vorrebbe poterlo dire a quel fantasma di quattordici anni, ancora inconsapevole ed innocente di tutti i dolori che provava e che avrebbe causato nel giro di pochi anni. Ma il tempo è un cattivo messaggero, manda i messaggi in una sola direzione, ed il messaggio, chiarissimo, arriva solo dal passato e non torna indietro.
Viene scosso dai suoi pensieri dal solito, mattiniero Homer che in cerca di pesce va a tirare su le reti, poco lontano da lui, e lo saluta.
«Tom!» gli grida. Il presente torna ad afferrarlo, nella voce gioviale di quel vecchio, colpevole solo di esser stato se stesso e non mille altre persone, mille altre facce, a nascondere la sola che non voleva vedere, la propria. Il mago si gira a salutarlo, l'ombra appena delineata di un sorriso in volto, e torna a guardare il mare. La tentazione... no, nemmeno, il desiderio di potersi abbandonare all'oblio delle onde gli accarezza la mente, l'anima stanca di tormenti, infranta dalla fatica di doversi frequentare quotidianamente portando un fardello insopportabile, ma non è altro che un vano desiderio. Vorrebbe posare il fardello, una volta per tutte, ma sa che non riuscirebbe mai a farlo volontariamente. Anche quando pesa così tanto, come quel giorno...
È l'anniversario della battaglia di Hogwarts. Il giorno in cui Harry Potter lo ha sconfitto definitivamente, uccidendolo nell'entrata della scuola di magia e stregoneria d'Inghilterra. Ricorda solo a tratti quello che avvenne, e talvolta sospetta di aver ricostruito i propri ricordi sulla base dei resoconti che ne ha letto, scritti dai vincitori. Molte cose non le ricorda minimamente. Ma l'ultimo lampo verde lo ricorda. Partito dalla sua stessa bacchetta e rimbalzato indietro a colpirlo, in una parodia di suicidio involontario. Una cosa si chiede da anni: se davvero avesse vinto.. che avrebbe fatto? Se finalmente avesse raggiunto il potere, che altro avrebbe potuto fare?
La domanda non trova risposta, a maggior ragione ora che ogni desiderio di potere sugli altri si è cancellata definitivamente dal suo animo. Persino pensare di radunare seguaci ed eserciti gli pare insensata, ora.. eppure un tempo un barlume di megalomania lo aveva spinto a pensare di prendere il potere in tutte le grandi comunità magiche d'Europa, anche se non sa dirsi che se ne sarebbe fatto infine di tutto quel potere.
Solo ora ha capito che il vero potere magico non è comandare gli altri, ma comandare se stesso. Ed è molto più difficile, sorprendentemente.
Torna al presente, di nuovo, richiamato dalle grida di Homer. La rete si è come al solito impigliata e tirandola in secca, i due scoprono il perché. Un relitto di legno, trasportato dalle maree, è stato catturato dalla rete. Solo un pezzo di legno, ma qualcuno ci ha inciso qualcosa. I due leggono e ridono. Ma solo a Tom la scritta sembra una strana risposta alle sue domande. La mano, rozzamente, ci ha inciso due parole.
Destino crudele.

2 commenti:

  1. Reyes BloodSworth
    ‎[Cammina sul molo, con passo sostenuto, un sacchetto nella mano destra. Era andata al faro, ma Cletus le aveva detto che il Lord non c'era, e che era uscito un'oretta prima, senza lasciar dire dove andasse. Lei aveva sorriso al piccolo elf...o, e gli aveva detto che sarebbe andata a cercarlo. Ora il vento sembra quasi voglia spazzarla via, e le onde che si infrangono arrivano fino a lei, spruzzandole i capelli, che vorticano in balia degli agenti atmosferici intorno al suo viso. Da lontano lo vede districare la rete di un pescatore con mani agili e sapienti, come se avesse vissuto lì da secoli e si intendesse di quelle cose da sempre, per poi tornare a sedersi sul legno umido. In piedi, dietro di lui, non accenna ancora a parlare, respirando a pieni polmoni l'aria fredda e salmastra.. Intenzionata a non interrompere il suo flusso di pensieri, ancora per un po'.]

    Tom Crowley-Riddle
    ‎*torna a lasciare lo sguardo perdersi nel cielo e nel mare... ma la consapevolezza di una presenza alle sue spalle si fa strada nella sua coscienza, ed un refolo di profumo femminile conferma la sua impressione. Alza la testa ed ha di nuov...o il familiare colpo al cuore di gioia, quando vede i lunghi capelli rossi svolazzare e le forme morbide della vampira sovrastarlo.*
    Rey... ma guarda chi si vede. *sorride, alzandosi per salutarla con un bacio sulla guancia*

    Reyes BloodSworth ‎[Gli sorride, ricambiando il saluto. Sapeva che c'avrebbe messo poco ad accorgersi di lei.]
    Ti ho disturbato? [gli chiede, guardandogli i capelli scarmigliati ad arte dal forte vento.]

    Tom Crowley-Riddle Figurati... *risponde scostandole i capelli dal viso* tu non mi disturbi mai. *sorride, ed è vero. Sopratutto oggi, lo ha riscosso da pensieri tristi e tutto può essere meno che un disturbo* Ero venuto a guardare il mare... giusto perchè non avevo molto di meglio da fare, oggi. Ma ora fa freddo... che ne dici, rientriamo, andiamo a farci un bel caffè caldo?

    Reyes BloodSworth
    ‎[Solleva il braccio, mostrandogli il sacchetto.]
    In realtà è tutto qui. Thermos di caffè, pasticcini e cornetti.. E preferisco stare all'aria aperta, se a te va'. [Fa spallucce, buttandosi i capelli indietro. Un'ombra offusca lo sguardo del...l'uomo e lei si morde le labbra, temendo di essere giunta in un momento inappropriato, nonostante il suo diniego. O forse è proprio quello giusto.. ]

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  2. Tom Crowley-Riddle
    ‎*annuisce, un sorriso che fatica ad arrivare agli occhi...*
    Va bene... restiamo a guardare questo mare, questo cielo... ci sono giorni che sembrano dipinti... *riporta lo sguardo sul panorama, e malgrado la presenza di Rey, il peso che ha i...n petto non si allevia poi molto. Torna serio, ed una ruga gli si disegna verticale in fronte, salvo appianarsi quando riporta lo sguardo su di lei* Perdona... oggi è un giorno strano per me.

    Reyes BloodSworth
    Li abbiamo tutti, Tom. Non devi scusarti. [gli sorride, allungando un mano per carezzargli il volto, ispido dalla barba amttutina. Poi si mette a scavare nel sacchetto, estraendo il termos e una tazza. La riempie e gliela porge.]
    Bevi.. Pozi...one magica al gusto di caffè. [gli strizza l'occhio e ne prepara una anche per sé. Si accosta un po' più a lui, lasciando i piedi penzolare fuori. In silenzio, spalla a spalla, sorseggiano la bevanda ancora calda e profumata, guardando verso l'orizzonte. Non ha intenzione di fargli domande.. Lei è la presenza silenziosa tra i due. Lo è sempre stata.]

    Tom Crowley-Riddle
    ‎*la carezza sul viso gli scalda il cuore, malgrado venga dalla mano fresca della vampira. Prende la tazza e beve, grato. Torna a guardare il mare, felice infine della presenza della donna accanto a se, e si rende conto man mano di aver un ...nodo che si forma in gola, come se qualcosa cercasse di uscire e non potesse farlo*
    Sai che giorno è oggi? *mormora con voce rotta dall'emozione* è lo stesso della b-battaglia di ... *non riesce a dirlo, gli trema la voce di emozione* quando.... *no. niente da fare, non riesce a dirlo, che è l'anniversario della sua morte*

    Reyes BloodSworth
    ‎[Posa la tazza accanto a sé, e lo guarda. Sa benissimo che giorno è oggi. Gli echi di quell'assedio e della successiva battaglia erano giunti fino a lei. Il mondo magico non era poi così lontano da quello vampirico, e si tenevano d'occhio ...l'un l'altro. Si accosta ancora di più, facendo scivolare il braccio sotto al suo, la mano sulla coscia. Poggia la testa sulla sua spalla, massaggiandogli il braccio con l'altra male.]
    Lo so.. [gli dice semplicemente, evitandogli un ulteriore sforzo.]

    Tom Crowley-Riddle
    ‎*le stringe le mani, grato di non dover parlare. Una lacrima gli scorre sul viso, e se l'asciuga rapidamente, stringendo gli occhi e aggrottando la fronte per non farne uscire altre. Non la guarda più, o non riuscirebbe a trattenersi, per ...quel giorno. Resta in silenzio a guardare il mare, confortato dalla presenza della donna stretta a lui.*
    Grazie... *mormora a voce bassissima, dopo un bel po'*

    Reyes BloodSworth Shhh... [Resta lì, così, stretta a lui, assorbendo la sua energia negativa. I vampiri lo fanno, al contatto assorbono energia.. E in casi come questo viene utile. Anche se non può liberarlo, può comunque alleggerirlo. I minuti passano - o sono solo secondi?- e la vampira allunga di nuovo una mano verso il sacchetto. Ne estrae un pasticcino coperto di crema e lo allunga fino al suo viso, con un sorriso. Glielo appoggia sulle labbra, sporcandole.]

    Tom Crowley-Riddle
    ‎*Pian piano, senza capire perchè si sente meglio... sollevato in qualche modo. Non ha la piena consapevolezza di come sia successo, ma si rende conto che è grazie a Reyes, alla sua presenza al suo fianco. Sorride, quando sente il sapore de...lla crema sulle labbra. Si porta la mano al viso, carezza la mano della donna e morde il dolce, tornando finalmente a guardarla negli occhi*
    Sei un toccasana, tu.... Meglio di uno psicofarmaco. *si pulisce le labbra con il dorso della mano e le stampa un bacio su una guancia*

    Reyes BloodSworth
    ‎[Sorride, portandosi alla bocca il resto del pasticcino, accompagnandolo con un sorso di caffè, ormai freddo.]
    Oh, non sono io.. Sono i dolci ed il caffè. Lo zucchero e la caffeina sono portentosi. [annuisce, fermamente convinta. Sorride, m...a è dura, terribilmente dura. Sente aleggiare dentro di sé la nube nera che ha assorbito da lui, e sente che ce ne vorrà di tempo per smaltirla.]

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