sabato 28 agosto 2010

Un nuovo inizio.

Un giorno, caldo, estivo ma ventoso, tornò a farsi un giro a Lantern Square, il quartiere magico di Nantucket. C'era il mercato, che attirava venditori da tutta la costa del Massachussets, da Boston a Salem, e Tom vagava tra le bancarelle, osservando vagamente interessato la profusione di mercanzia bizzarra che veniva esposta e scambiata. I negozi erano tutti aperti, la gente passava dal mercato alle vetrine, comparando i prezzi, chiacchierando.... Vi erano anche molti turisti magici, arrivati per il week end, attirati dal mercato e dal bel tempo che regnava sull'isola, rendendola più bella che mai. La luce sembrava talmente intensa, colorata leggermente di ottarino, il colore della magia che solo i maghi possono percepire, da rendere tutto più tridimensionale, più reale, in qualche modo... il chiacchiericcio della gente era stranamente sommesso, come se nessuno osasse disturbare la bella giornata facendo chiasso. Il profumo di salsedine ricordava a tutti la vicinanza con il mare, e parecchi banchi vendevano pesce fritto e patatine, riempiendo col profumo di cibo l'atmosfera già satura di odori.

Tom si sedette su una panchina a guardare i passanti, un lieve sorriso sulle labbra, divertito dal gioco intimo di immaginare le storie di ognuno, lasciando le briglie sciolte alla propria telepatia, per verificare se le sue congetture erano azzeccate o meno, quando vide passare il rigattiere, quello da cui aveva comperato il baule che gli aveva riservato tutte quelle sorprese.

Era preoccupato, non guardava dove andava e pareva molto agitato. Si sedette sulla sua stessa panchina, senza quasi notarlo. Tom restò in silenzio, senza turbare il flusso dei pensieri dell'altro, talmente tumultuosi che stava per chiudere la propria mente, per non esserne disturbato, quando lo sentì chiaramente pensare che avrebbe dovuto vendere il proprio negozio, se non trovava qualcuno che lo aiutasse a pagare quelle dannate tasse arretrate. Doveva trovare un modo... forse un socio, qualcuno che fosse interessato a rilevare una parte del negozio, a cui magari lasciare un po' di lavoro, visto che ormai diventava vecchio e non aveva nessuno a cui lasciarlo, di lì a non molto...

Tom si girò a guardare il negoziante. Era anziano, ed effettivamente non doveva aver ancora molti anni di lavoro, davanti. Continuò ad ascoltarne i pensieri... l'uomo stava considerando che pagare quelle tasse avrebbe voluto dire restare sul lastrico, senza la possibilità di tenere il negozio e con nessuna prospettiva di pensione, visto che tutti i suoi risparmi sarebbero finiti in quella maledetta tassa.

“Richard, amico mio...” lo richiamò Tom alla realtà “La vedo preoccupato...”

Aveva passato molto tempo a parlare con il mago, quando lo andava a trovare in negozio, poiché erano entrambi appassionati lettori e collezionisti di libri rari ed antichi, e gli aveva spesso trovato delle rarità estremamente interessanti. Erano diventati amici, in qualche modo, e spesso ormai Tom passava al negozio semplicemente per andarlo a trovare e far due chiacchiere.

L'anziano negoziante sobbalzò, sorpreso.

“Tom!” piegò le labbra in un amaro sorriso che non raggiunse gli occhi. “Perdoni, non l'avevo nemmeno vista...” sospirò, grattandosi i folti capelli bianchi. “È vero.. sono molto preoccupato.”

Gli raccontò succintamente ciò che Tom aveva già letto dalla sua mente, ed il guardiano del faro ascoltò con interesse, annuendo comprensivo. Un'idea, quasi solo un'intuizione cominciava a prender corpo nella sua testa. Nei suoi viaggi aveva recuperato sempre molti tesori, tanti dei quali erano rimasti dove lì aveva lasciati, ben custoditi dai suoi incantesimi, fin dai tempi della sua ascesa al potere. Oggetti magici antichi e moderni di inestimabile valore, gioielli, libri antichi e potenti... insomma, nascosto in giro per il mondo, l'ex Signore Oscuro aveva un cospicuo tesoro a cui aveva raramente attinto, dal suo ritorno, solo per quel poco che gli era stato necessario per viaggiare senza particolari lussi. Era tuttavia in grado di mettere insieme molti soldi, in poco tempo, molto di più della somma di cui aveva bisogno l'anziano rigattiere a dire il vero... ma non era necessario che l'altro lo sapesse. Parlò a lungo con il mago, cercando di rassicurarlo che avrebbe trovato certamente un modo per uscire dai suoi guai.. e che talvolta gli aiuti arrivano dalla fonte più inattesa, e poi tornò al faro, con il cuore più leggero. Un'idea gli cresceva nella mente... ed una speranza gli crebbe nel petto. Macinò pro e contro per qualche giorno, e poi tornò al negozio, una mattina, di lunedì.

“Richard, credo di avere una buona notizia per lei, se la vuol sentire...” esordì sorridendo.

Inventò li per lì di aver dei soldi da parte, circa la metà della somma di cui l'altro aveva bisogno... e si propose come socio.

L'anziano mago accolse la prospettiva con gioia, quasi si commosse, all'idea di aver trovato il modo di risolvere i suoi affanni, sollevato che il possibile socio fosse almeno una persona colta, dotata dei suoi stessi gusti ed interessi. Si accigliò solo all'idea di Tom di organizzare un settore per i libri antichi più ampio di quello di cui disponeva attualmente, ma decise di acconsentire, quando Tom promise che se ne sarebbe occupato personalmente, affiancandolo nella gestione del negozio... il che avrebbe significato dividersi gli stressanti orari di lavoro, che il canuto commerciante cominciava a trovare pesanti e faticosi, ormai. Senza contare che questo avrebbe concesso a Tom di potersi distrarre da se stesso, per occuparsi di quella che poteva considerare un'altra delle sue grandi passioni.. i libri.

L'accordo fu discusso in lunghe serate di chiacchiere, al pub magico di Nantucket, con la supervisione di Jones, il proprietario, che pareva averli adottati entrambi e si prodigava in consigli e suggerimenti. Decisero di allargare il negozio per potervi aggiungere il lato bibliotecario, e Tom si prese una settimana per andare a svuotare uno dei suoi nascondigli dal tesoro che conteneva, prevalentemente gioielli magici, che vendette anonimamente a New York, presso l'asta nel quartiere magico nascosto a Central Park, e riportò non solo i soldi necessari all'investimento, ma anche una cospicua riserva di libri magici ed oggetti antichi per il negozio, sostenendo che facevano parte di un'eredità.

Pochi giorni dopo la ratifica della nuova società, i due maghi chiusero il negozio ed a suon di bacchette si divertirono a rinnovarlo, allargandolo di parecchio per contenere il lato dedicato ai libri antichi, e rinnovando il lato per l'antiquariato. Non ci misero molto ed il locale pareva brillare di luce propria, quando terminarono.

Ora non restava che organizzare l'inaugurazione...

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