mercoledì 26 ottobre 2011

Samhain in arrivo.

Sul molo, di fronte al faro... il vento freddo lo abbraccia, ma l'uomo resiste tenace a guardare il mare mosso. La nebbia sta salendo dal mare, presto l'orizzonte scomparirà in una coltre di latte, ma per il momento è ancora visibile, insieme al cielo a malapena illuminato dalle stelle. Rabbrividisce, ma non ha ancora voglia di rientrare in casa. Quando infine si decide a farlo, resta di sasso a guardare il molo. Una folla, letteralmente. Un centinaio di persone che camminano, uscendo dal mare. Lentamente, a passi misurati, si arrampicano fuori dall'acqua e si incamminano verso il mare. I loro abiti sono i più diversi, dalle marsine da marinaio del seicento fino alle divise della marina americana del secolo corrente. Guardano fissamente di fronte a se, senza guardarsi attorno, senza nemmeno sfiorarsi. Espressioni attonite sono dipinte sui volti pallidi, gli occhi spalancati, neri e profondi come pozzi.
Il mago avanza, silenzioso. Guarda gli abiti stracciati, le mani divorate dai pesci, la pelle cadente. I morti in mare tornano a riva. Il passaggio di Samhain comincia ad aprirsi, lentamente. La luna nera spalanca le porte verso il lato oscuro, e chi non poteva tornare si affaccia per un attimo sul mondo dei vivi, per una fuggevole occhiata.
Rabbrividendo ancora di più di un freddo arcano il mago torna al faro, chiude la porta e sigilla tutte le entrate, porte e finestre, con sigilli magici di protezione. Non ha proprio voglia di questo genere di visite notturne... per i prossimi giorni sarà il caso di rafforzare le difese magiche. Si infila nel suo studio, accompagnato da un bicchiere di scotch, per studiare le nuove protezioni, e si addormenta in poltrona.

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