domenica 20 febbraio 2011

Il faro e la luna...

Le sole due luci rimaste a fronteggiarsi nel buio della notte. La luna calante si specchia sullo stesso mare che la luce del faro carezza ad ogni passaggio.
Insonne, il mago fa il giro del faro per i controlli notturni, poi torna in veranda con un pacco di libri per l'Arcana Cabana, l'indomani... bisogna selezionare quelli che valgono la vendita da quelli da restaurare da quelli da buttare, semplicemente. Nella scatola ce ne sono una quarantina, tutti abbastanza in buono stato, e curiosamente ci sono anche alcuni manoscritti che assorbono l'attenzione del mago per gran parte della notte. Non sono che diari di fanciulle ormai morte da secoli, giovani streghe alle prese con lo studio e le prime vicende sentimentali, ma raccontano parallelamente il viaggio dal Vecchio Continente all'America quasi sconosciuta ed inesplorata. Le loro speranze, il desiderio di non venir più viste come nemici, come mostri... e l'arrivo a Salem, pochi anni dopo i processi, a renderle ancora più timorose e diffidenti di quanto fossero in Europa. Il ritratto della società, della cultura, raccontato dalla mente sagace e giocosa di queste due fanciulle lo affascina e lo tiene inchiodato su quelle pagine sbiadite per gran parte della notte, mandandolo spesso a consultare l'enciclopedia per cercare i riferimenti storici a cui alludono le ragazze, sorpreso dalla freschezza e dalla ricchezza di particolari descritti nei diari. Le ragazze erano di buona famiglia, si intuisce, e potevano studiare e frequentare la buona società dei maghi. Leggendo il mago scopre con un sorriso che tutti i genitori in origine avevano frequentato Hogwarts, ed erano stati smistati a Serpeverde... ed avevano deciso per il trasferimento sperando di poter fondare una nuova società per i maghi purosangue oltre oceano, restando invero delusi...

Dopo lunghe letture, il mago decide di sottoporli all'attenzione del socio, certo che sarà d'accordo con lui nell'inviarli all'archivio dei diari, presso la biblioteca del Congresso dei Maghi, a Washington.
Si stiracchia, infine, accorgendosi dell'ora tarda solo quando cerca il piccolo elfo per proporgli una tisana e lo trova addormentatno sul divano, davanti al fuoco ormai morente del camino. Lo porta a dormire, come uno strano bambino, e poi nutre il gatto, che reclama lo spuntino notturno, prima di lasciarlo andare finalmente a dormire.
Buonanotte, fantamondo!

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