lunedì 7 febbraio 2011

Partenza.

Sa di lasciare il faro in buone mani. Prende il borsone da viaggio, lo riempie con quelle poche cose indispensabili: la bacchetta, qualche libro, il taccuino, la penna, qualche abito... se lo carica in spalla, girandosi a dare un'ultima occhiata alla casa. Il viaggio da fare è lungo, era tempo di intraprenderlo, prima che fosse troppo tardi. Ha bisogno di esplorare lati della questione che ha sempre lasciato indietro, come scorie moleste, ma che continuano a tornare a galla, malgrato tutti i tentativi di ignorarle. Si ferma a riflettere, mentre infila denari e documenti nella valigia, domandandosi da dove cominciare, anche se una prima meta del suo viaggio in cuore l'ha già decisa, molto tempo prima. Un ritorno da fare, un viaggio all'indietro, prima di poter tornare a guardare nel presente e mettere un'ipoteca nuova sul futuro. Il primo sguardo è dove non ha più riportato la sua mente da anni, dove tutto è finito, ma anche dove ha avuto un nuovo inizio. Annuisce, convinto, mentre la prima meta del suo viaggio si fa chiara nella sua mente. Termina di far le valige, con la bacchetta copre i mobili, non sapendo quando starà lontanto, fa il giro della casa, chiudendo con sigilli magici il suo studio, per non rischiare intrusioni in sua assenza. Al termine torna alla valigia, sentendosi stranamente leggero, alla prospettiva del viaggio. Si sta liberando di un peso, portato per così tanto tempo da esser diventato ingombrante e opprimente, ma al quale si era in qualche modo abituato, fino al punto da non essersi reso conto di quanto lo opprimeva. Ma è ora di liberarsene, ed il solo modo per farlo è partire.
Sorride, prima di uscire. Il piccolo elfo ed il gatto sono da Richard, al sicuro, ed il capitano fantasma si preoccuperà della manutenzione, come ha sempre fatto in sua assenza. Spegne la luce in casa, lasciando accesa la lanterna, che guiderà i suoi passi al ritorno. Sparisce, in uno sbuffo di fumo profumato.

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