lunedì 24 gennaio 2011

Di fronte alla notte


Guarda le onde, il mago, mentre fuori dal faro si scatena la tempesta. Per l'ennesima volta in pochi giorni, sembra che le onde si accaniscano sulla piccola isola nel tentativo di divorarla. Solo per l'ostinazione della luce a spazzare le tenebre, l'isoletta resiste, segnalando la sua presenza ai naviganti che le girano attorno, diretti verso porti più grandi e sicuri. Nantucket non è altro che un piccolo porto di pescatori, sopratutto d'inverno, quando solo chi ci vive apprezza la sua scabra bellezza. 
Il mago esce per una passeggiata serale, sul molo.... e come sempre, quando si ritrova tra gli elementi infuriati si rilassa. Guarda l'oceano, si lascia frustare dalle onde, lavare l'anima dal vento. 
Il suo sguardo si perde in lontananza, fino ad un baluginio chiaro tra le onde, che si avvicina sempre più. Una nave, beccheggia spaventosamente, rolla tra le onde che sembrano giocarci sadicamente. Sta per rientrare e dare la segnalazione alla guardia costiera, quando aguzzando gli occhi vede chiaramente di cosa si tratta e sorride. Sarebbe perfettamente inutile segnalare la presenza di quella nave. È già naufragata mille volte, ma ogni plenilunio torna a cercare l'approdo che ha perso più di trecento anni prima. Le vele ormai sono stracci luminescenti, la chiglia erosa dalla navigazione incrostata di mitili, il timone tra le mani di uno scheletro smangiato dal tempo, legato per sempre alla barra con un rosario tra le mani ed un medaglione al collo. La donna ritratta in esso ha smesso da tempo infinito di attendere il pilota, ma questo ogni volta cerca di tornare a casa. 
Ma non vi è più porto che possa accogliere la nave dispersa....

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