domenica 30 gennaio 2011

Scrivere

Scrivere non è mai semplice.... non per il mago, che ancora combatte con la propria storia. Gira attorno al tema, scrive pagine su pagine, cancellando e riscrivendo, straccia la propria anima e la carta, in cerca delle parole giuste per raccontarsi, ma ancora una volta le parole gli sfuggono, moleste, elusive. Sbuffa, ogni pagina stracciata è un altro scavo da farsi nel cuore in cerca di parole che disegnino quello che nella sua mente è chiaro, ma non lo è sulla carta, forse non lo è ancora nel cuore, nella pancia.
Si alza dallo scrittoio, va verso il mobile bar, a farsi un bicchiere della staffa. Torna al tavolo, stringendo il bicchierino di liquido ambrato e rilegge, pazientemente, quel poco che ha prodotto. Avrebbe voglia di buttar via tutto, di nuovo, ma prova a fidarsi ancora dell'istinto, o dell'ostinazione, che dice, «no, prova ancora, tieni da parte, è tutto materiale che servirà, prima o poi.....»
Sbatte un pugno sul tavolo, ringhiando tra sè. Guarda il mare nero fuori dalla finestra, agitato dal vento e dalla pioggia battente che lo scuote, si porta le mani alla bocca, cercando di far tacitare le voci discordanti che dentro di lui bisticciano. Infine raccoglie il bicchiere, lo svuota in un sorso, raduna le carte e le infila nel cassetto, insieme alle altre. Chiude il calamaio, asciuga la piuma, lasciando che questi piccoli gesti segnino la fine di una giornata difficile e torna al divano, lasciando divagare la mente mentre fissa il fuoco e le salamandre che giocano ad inseguirsi dentro di esso. Con passo aggraziato, Spaccaossa sale sul divano e con un miagolio sommesso e gentile gli posa le zampine sul ventre, guardandolo interrogativo. Il mago concentra lo sguardo sul muso del gatto e torna a sorridere. Lo carezza, godendosi le sue fusa, lasciando che il micio soddisfatto gli strofini la testa contro il viso. COn un sospiro lo prende in braccio ed infine si decide ad andare a letto.
Forse certe storie non sono fatte per essere narrate. O forse sono troppo forti, troppo complesse perchè sia facile narrarle, e questo le rende più preziose delle altre.
Buonanotte, fantanarratori.

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