sabato 22 gennaio 2011

Nomi



Il mare rumoreggia contro gli scogli, fragoroso. Un vento feroce lo sospinge nel tentativo di conquistare la terra. La piccola isola sembra arroccarsi su se stessa, restringersi, contro la furia del vento e del mare. La tenebra è punteggiata dalle luci del porto e dal faro, che come un occhio benevolo passa e ripassa a guardare il mare, ad avvertire i naviganti della presenza della piccola isola e dei suoi abitanti.
Il mago guarda fuori, dal silenzio della casa. La scrivania intasata di carte di fronte a lui è un conforto, è casa, la prima che abbia mai avuto, da quando se n'è andato da Hogwarts a cercarsi un altro nome. Ha dovuto conquistarne e perderne almeno altri due, prima di trovare se stesso e decidere che il nome non aveva poi nessuna importanza. Più importante è come ti chiamano coloro che ti vogliono bene, e c'è un nome, che solo una persona si azzarda a dargli, che gli è divenuto più caro di qualsiasi altro. La voce lo chiama dalla cucina, trillante come spesso sono le voci elfiche.
«Capo!» chiede, usando quel nome che tanto intenerisce il mago. «Che miele vuoi nella tisana? È rimasto quello di castagno e quello di tiglio!»
Il mago ci pensa e poi risponde, alzandosi per andare a prendersi la tazza in cucina.
«Tiglio.... almeno concilia il sonno!»

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