domenica 9 gennaio 2011

Il mare, la notte.

La notte, il mare... il vento gelido arriva da nord, stasera. Soffia sibilando fuori dalle finestre, mentre il faro gira su se stesso, cercando l'orizzonte sempre più lontano. Regna la quiete sul mare, mentre gli uomini si nascondono nei fragili gusci con cui osano solcare questo infinito manto, indifferente alle piccole creature che ...lo abitano o che cercano di attraversarlo. Da secoli guarda passare esseri sulla sua pelle, spesso se ne è nutrito, come di tutto quello che lo abita. Sposo della terra ferma, con cui condivide il dominio di questo pianeta, dove le genti credono di poter affermare nazioni e culture, e cercano solo di dimostrare di non esser mortali, di fronte a qualcosa di eterno.
Schiacciato da tanta immensità, il mago lascia vagare lo sguardo, riportando i propri pensieri e le proprie emozioni a più consone dimensioni, di fronte all'immane essenza di cui è fatta la vita. Seduto, al buio, di fronte alla terrazza della camera da letto, ha già fatto il giro del faro e salutato i suoi coinquilini, sia bipedi che quadrupedi, ed ora solo, fa i conti con se stesso. Nella tenebra del cielo, scarsamente illuminato, velato da nubi veloci e immense, finalmente, per una sera ritrova la pace. Tutto torna al silenzio, dubbi, ansie, paure, ed anche gioie e bellezza, tutto si azzittisce. La sua mente si svuota, placida e serena, pensieri nuvolosi passano spazzati dal vento di una nuova calma. La serenità non è una cosa da inseguire o da cercare, solo da attendere. Essa viene, quando è attesa, a portare sollievo dalle fatiche del dolore come della felicità, altrettanto faticosa per lo spirito quanto la sua negazione. Nella serenità, tutto acquista un altro sapore, un altro significato. Non è la felicità quello che rende immortale lo spirito, ma la sua capacità di attingere a questo bacino di calma, di pace. Tutto il resto è illusione.
Buonanotte.

(bhuddist mood mode ON)




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